A volte, è il suono del silenzio che mi dà più conforto, stimolo e ispirazione per vivere, piuttosto che il rumore delle inconsistenti e banali voci di tanti che mi circondano; troppo spesso mi costringono soltanto a sopravvivere. (Luca Dewar, 15 ottobre 2011)
Categoria: The Luca Dewar’s Book
Toccare il fondo per tornare a volare…
A volte, purtroppo, si deve toccare il fondo per avere una base solida da cui decollare e tornare a volare in alto…
Più in alto, molto più in alto…
(Luca Dewar – 19 Luglio 2010)
Evitiamo di pensare alle cose che abbiamo paura possano accadere. Causa più danni un pensiero sbagliato, che un reale accadimento…
Le cose che ci incutono timore sono più di quelle che in realtà possono danneggiarci. Troppe volte siamo in ansia per qualcosa che non c’è, a causa della paura e del pessimismo.
Subiamo più danni da una situazione “eventuale” rispetto a quelli che potrebbero essere causati dalla effettiva realizzazione di quella paura.
La nostra mente è sottoposta, in pratica, ad uno STRESS INUTILE, basato sul nulla. Ciò a cui si sta pensando non è accaduto… si teme soltanto che possa accadere. Come scrisse il filosofo greco Epitteto: “Non siamo disturbati da ciò che accade, ma dai nostri pensieri su quanto accade”.
Da non sottovalutare, infine, ciò che chiamiamo “tirarsi le cose” (altri la chiamerebbero in maniera più dotta, legge dell’attrazione): un pò come un’interrogazione a scuola o un esame all’università, quando pensiamo agli argomenti che non abbiamo studiato… e sistematicamente il professore chiede proprio quelli!
(Luca Dewar – 30 Maggio 2009)
Migliorare, piuttosto che criticare…
Meglio dedicare più energie per migliorare se stessi (un lavoro infinito), capire i propri difetti e punti deboli, piuttosto che perder tempo a criticare gli altri e stare sempre a lamentarsi, cosa ancor più grave, di falsi problemi.
Le persone di successo non hanno tempo per pensare negativamente alla vita degli “altri”: sono troppo impegnate a dedicarsi ad accrescere la qualità della propria e quella dei propri cari.
(Luca Dewar – 6 Dicembre 2009)
Essere leggeri non significa essere superficiali
Essere leggeri è diverso da essere superficiali: provare a distaccarsi dalle situazioni che la vita ci fa incontrare, ci libera da pesanti catene mentali, ci fa diventare più obiettivi e ci fa scegliere le modalità migliori per proseguire la nostra strada, con un’energia particolare addosso.
Non c’è nulla di superficiale in questo, anzi implica la ricerca di una forza straordinaria per godersi il presente, comunque e dovunque; significa dare il giusto peso alle cose, affrontando tutto con maggiore serenità.
Il tempo passa troppo veloce per essere sprecato, è la cosa più preziosa che abbiamo. Eppure ogni giorno, capita che lo sperperiamo in pensieri negativi che sono la rappresentazione di ciò che ci accade, non sono la verità assoluta. Ricordiamo sempre: “Non siamo disturbati da ciò che accade, ma dai nostri pensieri su quanto accade” (Epitteto).
Vivere leggeri implica intensificare gli sforzi per allentare lo stress malsano, creato dalle situazioni negative. Implica rafforzare la propria volontà di star bene e raggiungere ciò che desideriamo.
Le difficoltà spesso ci rendono difficile la “leggerezza“, ma si tratta di momenti, fasi, equilibri. Tutti noi abbiamo una forte capacità di adattamento, quindi raggiungiamo sempre nuovi equilibri. Sta a noi scegliere quali raggiungere, siamo noi a compiere le azioni migliori che portano ad essi.
Noi sappiamo cosa vogliamo fare e cosa vogliamo essere. Allora cominciamo ad l’alleggerirci, la superficialità è altro… regaliamo una bocca d’aria fresca alla nostra mente. Tutto sarà più semplice.
(Luca Dewar – 25 Maggio 2010)
Sfogarsi, per riacquistare lucidità di pensiero ed azione…
Pensare positivo è difficile, soprattutto con tutti gli input negativi che riceviamo quotidianamente.
Quindi, oltre a cercare sempre la faccia migliore della medaglia, occorre sfogarsi per cacciare fuori la negatività.
Allora in macchina mettete pure la musica alta e cantate ad alta voce, fate una corsa o 100 flessioni, giocate alla PlayStation o con la Wii (c’è anche la boxe!), scrivete (anche in un diario segreto o un semplice file di testo) e tirate fuori tutto… l’importante è poi ritrovare la lucidità per capire come uscire da una situazione complicata, come annientare un (inutile) pensiero negativo, per cambiare o accettare quelle cose che non ci stanno bene.
Ricordate: accettare o “lasciare andare” non significa subire, implica regalarsi un pò di serenità mentale per vivere meglio!
(Luca Dewar – 18 Maggio 2010)
Il pensiero è un mezzo molto potente in quanto crea la realtà
Il pensiero è un mezzo molto potente in quanto crea la realtà. Diventiamo consapevoli che siamo noi a creare il mondo!
I pensieri che abbiamo, sono al centro della nostra vita e si manifestano nella realtà plasmando materialmente la nostra vita.
Per questo dobbiamo pensare positivo: da esso deriva il bene per noi stessi e per gli altri. Il pensiero creativo è pura energia, ma deve essere guidato da sentimenti positivi, come ad esempio l’amore.
Quindi attenzione: è fondamentale dar significato a ciò che pensiamo. Il pensiero deve essere immediatamente seguito dall’azione. Dobbiamo formulare pensieri che portino verso la direzione in cui vogliamo andare, ma per farlo è necessario intraprendere tutte le azioni necessarie allo scopo.
(Luca Dewar – 14 Maggio 2010)
Il Passato, il Presente, il Futuro: dominarli, per la propria felicità
Una strada per la Felicità è capire che ciò che conta è solo il Presente ed è l’unico su cui possiamo realmente influire.
Il Presente è il tempo nel quale una nostra parola viene realmente udita ed un nostro gesto è in grado di muovere le cose.
Il Passato è andato, non è modificabile: deve essere usato solo per capire come agire nel Presente, senza però rimuginare sui cattivi pensieri o cullarsi troppo sui bei ricordi. Deve essere come un “tutor” o un “personal trainer”: ci si affida a lui solo quando necessario, non 24 ore al giorno!
Il Futuro è il frutto dell’unione tra Presente e Passato, per cambiarlo e renderlo migliore dobbiamo lavorare, pensare ed AGIRE appunto, nel Presente, con tranquillità. Il Futuro, così facendo, prima o poi sarà un Presente, nel quale saremo soddisfatti del nostro Passato e nel quale continueremo a costruire il nuovo Futuro.
Quindi? I pensieri e le azioni devono e possono essere applicati solo al tempo Presente.
Per questo, se qui ed ora sta prevalendo la tristezza, se ti mancano le energie, se provi rabbia verso chi ti ha fatto del male, se il tuo stato d’animo non è positivo, ricorda che stai vivendo, adesso, un attimo che non tornerà mai più e nel quale stai sprecando tempo per restare immobile, bruciare il tuo benessere (perchè la negatività fa male alle tue cellule), piuttosto che fare un passo avanti per essere sereno e soddisfatto della tua vita.
Prendi pure il tuo tempo per ricaricarti. Ma appena avrai recuperato le energie, agisci presto, stringi forte tra le mani il tuo Presente perchè è l’unica cosa che puoi veramente toccare!
(Luca Dewar – 14 Maggio 2010)
Vivere con passione…
Ogni giornata va costruita e gestita al massimo delle tue possibilità mentali ed emotive, con passione… e sai perchè? Perchè in questo modo avrai per sempre il ricordo di un giorno in più vissuto per crescere e dare un senso alla tua vita.
Al contrario, resterai soltanto con un giorno in meno nella tua vita. Che non tornerà mai più. (Luca Dewar – 30 Novembre 2009)
L’importanza di essere se stessi…
“Le maschere non servono a nulla, più si è genuini e meglio è… le maschere, prima o poi, cadono… tutti siamo vulnerabili ed è inutile nasconderlo. E’ questo che ci rende umani. Più siamo umani, più piacciamo e veniamo accettati… e solo in tal caso ci possiamo sentire più forti perchè siamo più liberi, più amati…” (Luca Dewar – 16 Novembre 2009).
L’importanza di essere se stessi è condensata, secondo me, anche in questa frase: “Quando riuscirai a mostrare te stesso per come sei, scoprirai l’incredibile forza della tua vulnerabilità…”
Frase tratta dal Bhagavad-Gita (in Sanscrito “Canto del Divino” o “Canto del Beato”), che è un poema sanscrito di circa 700 versi diviso in 18 canti, contenuto nel grande poema epico Mahabharata. La Bhagavad Gita ha valore di testo sacro, ed è divenuto nella storia il testo più popolare e amato tra i fedeli induisti al punto da ottenere l’appellativo di “vangelo indù”. È anche considerato dai più come l’opera letteraria più bella dell’epica induista. (Fonte: Wikipedia)